Di Luca Paoli – Musicalmind – 2020
Succede, a volte, che nel marasma di cd da ascoltare, ti dimentichi o, involontariamente, lasci indietro alcuni titoli da ascoltare. Oggi le uscite sono davvero tante e non è semplice stargli dietro e così nel cercare di mettere ordine tra i cd degli ultimi mesi mi sono imbattuto in un gran bel disco di jazz “moderno” edito dall’etichetta romana Tosky Records.
Il lavoro in questione si intitola The G-Session ed è a nome di Luigi Masciari, chitarrista dal lungo e prestigioso curriculum. Infatti il nostro collabora in concerto ed in sala di registrazione con artisti nazionali ed internazionali: Danilo Rea, Paolo Damiani, Aaron Parks, Paul Mc-Candless, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Francesco Bearzatti, solo per citarne alcuni.
L’intensa attività compositiva e strumentale gli consente di aggiudicarsi diversi premi tra cui il prestigioso premio internazionale statunitense “Betty Carter Jazz ahead for performers and composers”.
Ma veniamo al disco.
Registrato negli studi STUDIO G – Brooklyn U.S.A. (vedi titolo dell’album) vede la formazione a trio con Aaron Parks al Fender rhodes e pianoforte e Roberto Giaquinto alla batteria oltre al leader del progetto Luigi Masciari alla chitarra e alla composizione di tutti i brani. Dciamo subito che ci troviamo di fronte una formazione insolita ma molto interessante che propone un jazz moderno con groove contagiosi e momenti più intimi dove la tradizione dei grandi della chitarra jazz incrocia il modernismo per un sound mainstream di alta qualità.
La particolarità del trio in oggetto è che al posto dell’organo Hammond (come da tradizione) c’è il piano elettrico. Quindi niente basso, ben sostituito dalle note basse del piano e della chitarra e un gran lavoro di batteria da parte di Roberto Giaquinto che sa segnare tempi, ritmi ed umori con fantasia e grande tecnica.
I sette brani che compongono l’album respirano l’aria di New York (luogo dove sono stati registrati) e conducono l’ascoltatore in un percorso sonoro che dagli anni ‘60 arriva fino ai giorni nostri.
Si parte, infatti, con “Mr. Jay” dal groove decisamente anni ‘70, dettato dal fender rhodes e dagli ottimi interventi di chitarra. “Seven Dollars” è sicuramente il brano più fusion del lotto condotto sempre dal piano elettrico e dalla chitarra che si modifica negli umori nel proseguo dello stesso. “Boogie Blues”, introdotto da un gran lavoro di batteria si sviluppa poi nell’andare a rinfrescare i vecchi maestri della chitarra jazz per rendere il tutto fresco ed attuale… molto azzeccato l’assolo di piano.
Desidero anche segnalare “Echoes” che vede la notevole voce di Oona Rea impreziosire un brano dall’atmosfera molto evocativa e decisamente suggestiva.
Spero di avervi incuriosito e, quindi, lascio a voi scoprire il resto delle tracce del disco.
In estrema sintesi, un disco di jazz di alta qualità che non manca mai di stupire anche dopo ripetuti ascolti… si trova sempre un nuovo particola da aggiungere alla tavolozza colorata da Luigi con passione, grande tecnica ma anche grande cuore.
Un merito anche alla etichetta Tosky Records che cura le proprie uscite con grande qualità dal libretto con foto molto interessanti con tutte le informazioni ben dettagliate.
Tracking List:
1. Mr. Jay (L.Masciari)
2. Vox (L.Masciari)
3. Seven Dollars (L.Masciari)
4. Music Man (L.Masciari)
5. Boogie Blue (L.Masciari)
6. Echoes* (L.Masciari – O. Rea)
7. Don’t Touch My Chords (L.Masciari)